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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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Presentata la bozza del nuovo Piano Strategico quinquennale dell'Università di Catania
Un ateneo inclusivo e attento ai più deboli, tecnologicamente avanzato, sempre più transnazionale e attento ai temi della sostenibilità. È questa l’Università di Catania che il rettore Francesco Priolo immagina nel breve e medio termine, anticipando alcune delle parole chiave della bozza del nuovo Piano strategico d’Ateneo 2022-26 che è stato presentato ieri mattina alla comunità universitaria tramite la piattaforma telematica MSTeams.
«E’ un momento importante – ha sottolineato Priolo -, c’è un gruppo di lavoro che già da nove mesi sta lavorando al documento che delinea la visione futura del nostro ateneo, al quale tutti possono ancora contribuire inviando suggerimenti e osservazioni all’indirizzo mail pianostrategico@unict.it, prima che venga sottoposto alla valutazione degli organi di governo collegiali. Gli abbiamo voluto dare un respiro quinquennale, nella linea dei migliori atenei italiani, e definirà degli obiettivi chiari, precisi, anche ambiziosi. Ma non sarà un libro dei sogni – precisa -, bensì una check list di tutto ciò che siamo in grado di fare e realizzare per migliorare le nostre performance nei settori della didattica, della ricerca, della terza missione. Obiettivi che i singoli dipartimenti potranno successivamente declinare nell’ambito delle rispettive programmazioni».
Le linee strategiche prioritarie sono già state anticipate dal rettore nel suo discorso d’inaugurazione dell’anno accademico, lo scorso 14 febbraio, e nell’assemblea che si è tenuta a dicembre. Didattica e offerta formativa saranno tra i principali settori d’intervento.
«Dobbiamo rendere i nostri corsi di laurea ancora più attrattivi per arginare la fuga di molti giovani verso gli atenei del centro nord – ribadisce – e pensare a nuove modalità per quei corsi di studio che sono già molto attrattivi ma in termini quantitativi non riescono a soddisfare la richiesta del territorio».
Così come bisogna lavorare per incentivare la dimensione internazionale, sfruttando l’entusiasmo e le opportunità che derivano dalla partecipazione all’alleanza internazionale Eunice. «Abbiamo nove corsi di studio in lingua inglese, ma dobbiamo attivarne ancora di più, così come, tramite specifiche misure di edilizia universitaria, dobbiamo accrescere la disponibilità di aule e laboratori, attraverso il recupero e la ristrutturazione di edifici storici e di strutture preesistenti, e realizzare nuovi posti letto, di accoglienza e di foresteria da affidare alla gestione dell’Ersu» ha aggiunto. I traguardi ‘trasversali’ legati all’innovazione e alla transizione digitale saranno inoltre fondamentali per gestire in maniera efficiente tutte le attività, proiettando l’amministrazione nel futuro e sperimentando nuove forme di didattica innovativa, “aumentata”, in grado di formare giovani laureati brillanti, competenti, con una solida formazione di base (sia nei settori tecnici che umanistici) e abili nell’esercizio del pensiero critico, con capacità di leadership, e pronti al confronto sistematico nel lavoro e nelle relazioni interpersonali.
Le politiche di risanamento e le stabilizzazioni attuate negli ultimi anni permetteranno poi di programmare l’assunzione di nuovo personale, sia docente che tecnico amministrativo, tramite un piano di reclutamento straordinario. «Daremo spazio a nuove leve per poter raccogliere le nuove sfide – assicura il prof. Priolo – e puntiamo a realizzare una completa e responsabile autonomia dipartimentale che ci aiuti ad affrontare con serenità gli impegni legati alla ricerca con una ben diversa capacità di spesa, anche in vista delle opportunità del Pnrr e dei rapporti che intendiamo consolidare sempre più con partner accademici e industriali di alto livello e con le istituzioni e tutti i soggetti del nostro territorio, al quale un ateneo generalista come il nostro deve dare risposte adeguate ed efficaci».
«Il piano strategico – ha poi spiegato il prof. Sebastiano Battiato, delegato alla Programmazione, che ne ha illustrato alcuni degli aspetti più dettagliati - è il documento che definisce la missione, gli indirizzi strategici delle politiche di Ateneo con i relativi obiettivi e dal quale poi, in una visione integrata e coerente, si innestano in cascata le varie interdipendenze fra le diverse progettualità di secondo livello. Esso aspira a coinvolgere tutta la comunità di Ateneo e gli interlocutori esterni e i portatori di interesse del territorio locale ma con un chiaro riferimento al contesto sia nazionale che internazionale, quali ad esempio gli indirizzi dell’Agenda 2030 dell’Onu, la Politica di coesione UE 2021-2027, il Pnrr, la programmazione ministeriale per il triennio 2021-23 e quella della European University Association».
Gli studenti saranno sempre più al centro, comunque, perché l’ateneo sarà sempre più responsabile di iniziative di inclusione sociale, rivolte ai più deboli dal punto di vista economico, agli studenti stranieri, i ai lavoratori, ai detenuti, ai rifugiati o agli studenti con disabilità, e promuoverà politiche per le pari opportunità e il benessere dell’intera comunità universitaria, grazie anche allo strumento del Gender Equality Plan.