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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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Il contributo sul terribile terremoto del 1968 è in mostra online alla quindicesima edizione del National Geographic Festival delle Scienze
Una mostra online per promuovere la cultura della prevenzione alla XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze, un'edizione, quella di quest'anno, incentrata sul tema Ottimismo e Scienza.
Da lunedì 23 a domenica 29 novembre, i canali social e il sito dell’Auditorium Parco della Musica e del National Geographic, AuditoriumTV e la pagina Facebook del Festival ospiteranno dialoghi, riflessioni e incontri pensati per dimostrare quanto e come la ricerca scientifica manifesti proprio oggi, in condizioni dominate da forti limitazioni personali e geografiche, il proprio carattere aperto, universale, privo di barriere, volto unicamente al bene comune.
L'Università di Catania - insieme con INGV e Accademia delle Belle Arti di Palermo - sarà presente con Belice Punto Zero, un contributo importante perché è nella memoria di questi eventi terribili che si creano le basi della cultura della prevenzione. Una mostra e un libro fotografico, realizzato grazie alle immagini dei fotografi del quotidiano L'Ora di Palermo, frutto della collaborazione tra ricercatori dell'Ingv, geografi e sociologi dell'Università di Catania e docenti dell'Accademia di Belle Arti di Palermo. In video gli interventi di Mario Mattia, primo tecnologo Ingv, Maria Donata Napoli e Sandro Scalia, docenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
Il catastrofico sisma che ha colpito la comunità della Valle del Belice nel 1968 è stato il primo di una serie di eventi che hanno tristemente accompagnato la storia della Repubblica Italiana. Per questo motivo quel terremoto ha rappresentato il primo banco di prova dal quale si sono sviluppate tutte le strategie e le contromisure che oggi il nostro paese è in grado di mettere in campo in questi casi. Come tutte “le prime volte” la paura di creare un precedente ha fatto sì che una quantità di errori e un approccio confuso e inesperto segnassero in maniera drammatica l’intero territorio belicino. Con le conseguenze che la mostra e il libro provano a mostrare.