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Intervento dei docenti Andrea Rapisarda e Vito Latora del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania
Il Premio Nobel 2021 per la Fisica è stato assegnato al prof. Giorgio Parisi, fisico teorico dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), insieme ai colleghi Syukuro Manabe (Stati Uniti) e Klaus Hasselmann (Germania), per i loro contributi alla comprensione dei sistemi fisici complessi. Il premio al Prof. Parisi per la “scoperta delle relazioni fra disordine e fluttuazioni in sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria” è il riconoscimento alla pluridecennale ricerca che il Prof. Parisi ha iniziato sin dagli anni ‘70 sui materiali disordinati e sulla meccanica statistica dei vetri di spin, sui sistemi frattali e in generale su quei sistemi che mostrano invarianza di scala e correlazioni a lungo raggio. Giorgio Parisi, fisico teorico e allievo di Nicola Cabibbo, altro grande fisico teorico della Sapienza, ha dato contributi fondamentali alla comprensione di questi sistemi complessi che sono appunto sistemi composti da tanti componenti elementari in interazione nonlineare, che vivono alla soglia del caos, ovvero fra ordine e disordine, e che costituiscono oggi uno dei campi di ricerca più interessanti della fisica contemporanea. Questi studi hanno valicato i confini disciplinari della fisica, per contribuire alle scienze economico-sociali, alla biologia, alle science cognitive ed anche all’intelligenza artificiale. Una delle ricerche più recenti di Parisi riguarda ad esempio le dinamiche che portano all’emergenza spontanea di comportamenti collettivi come la formazione di stormi di uccelli, ricerca iniziata da Parisi insieme a Cabibbo con un lavoro pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, USA (PNAS) nel 2008.
Parisi ha dato contributi fondamentali in tante direzioni della fisica teorica, dalla cromodinamica quantistica (equazioni di Altarelli-Parisi), ai sistemi vetrosi (il metodo di “replica” da lui introdotto ha dato una svolta alla comprensione dei vetri di spin), ai modelli di crescita di superficie (equazione di Kardar-Parisi-Zhang). Nel 1980 ad esempio ha scoperto insieme ai colleghi Benzi e Vulpiani un nuovo fenomeno chiamato risonanza stocastica che permette di capire come un rumore stocastico possa generare l’alternanza periodica delle ere glaciali. Fenomeno che ha trovato applicazioni in tanti campi della fisica e non solo. Giusto qualche giorno fa si è tenuto a Perugia, il congresso che ha celebrato il quarantennale di questa scoperta fondamentale.
Giorgio Parisi è stato un pioniere nel campo della fisica teorica, ma è anche uno scienziato impegnato nel sociale (negli ultimi due anni si è impegnato attivamente a studiare la diffusione della pandemia interagendo con il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale) ed un caposcuola che ha fatto proseliti non solo a Roma. A Catania da anni il gruppo di ricerca presente nell’ateneo, influenzato anche dalle importanti scoperte di Parisi, si occupa attivamente di sistemi complessi e di reti complesse. Dal 2016 è stato istituito al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” un Dottorato di ricerca interdisciplinare in Sistemi complessi per le scienze fisiche, socio-economiche e della vita che attira studenti da tutta Italia e dall’estero. La scienza della complessità oggi pervade un po’ tutte le discipline ed è di fondamentale importanza per capire le leggi dei mercati finanziari, del comportamento umano e dei cambiamenti climatici. Questo il motivo per cui l’Accademia Reale delle Scienze Svedese ha voluto premiare quest’anno proprio questo campo di ricerca.
Il prof. Giorgio Parisi (foto ANSA)
Il prof. Giorgio Parisi è stato ospite dell’Università di Catania in occasione del XCI Congresso Nazionale del Società Italiana di Fisica che si è tenuto Dipartimento di Fisica e Astronomia nel 2005 per l'Anno Mondiale della Fisica.