Dipinti e ceramiche custoditi nei musei regionali e civici, sculture e fotografie di artisti contemporanei raffiguranti Sant’Agata e la festa che celebra il culto della patrona del capoluogo etneo. Una ventina le opere esposte nella mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università” inaugurata oggi dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nelle sale del Museo dei Saperi e delle mirabilia siciliane, al Palazzo centrale dell'Università di Catania.
Presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il rettore dell'Università Francesco Priolo, l'assessore comunale alla Cultura Cinzia Torrisi, l'arcivescovo metropolita Luigi Renna, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali Donatella Aprile, la responsabile del Sistema museale d'ateneo Germana Barone, la presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo antico Ornella Laneri.
La mostra è finanziata dalla Regione Siciliana attraverso l’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana ed è stata ideata e organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania (curatrici le dott.sse Donatella Aprile e Roberta Carchiolo) in collaborazione con l’Università (Sistema museale d’Ateneo) e con la Fondazione Oelle Mediterraneo antico.
«Questa mostra - sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci - è un omaggio ad Agata, la santa patrona di Catania, simbolo di fede e coerenza sino all'estremo sacrificio, che con il suo esempio è diventata ispiratrice di pittori, scultori, orafi, scrittori e poeti. La produzione artistica e culturale degli ultimi sei secoli è degnamente rappresentata in questa mostra in cui riviviamo l'umanità e la sacralità che Agata rappresenta per i catanesi e per tutti i fedeli. Ringrazio la nostra Soprintendenza per la tenacia con cui ha portato avanti questo progetto che abbiamo voluto finanziare e allestire al Rettorato dell'Università, con cui da tempo abbiamo avviato un rapporto di sincera collaborazione».
«Una mostra che è al tempo stesso un tributo alla Santa Patrona di Catania - aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana Alberto Samonà - ma anche un modo per far conoscere al pubblico alcune opere straordinarie, custodite nei musei siciliani. “Agata” è un omaggio alla devozione e un invito a riflettere sulla continuità e sul cambiamento della maniera di intendere la santità al femminile nell’arte, in un percorso che abbraccia otto secoli di storia, dal 1300 ai nostri giorni».
«Storia, tradizioni, scienza, arte, culto e folclore. L’Ateneo - spiega il rettore Francesco Priolo - si fa promotore, insieme alla Regione, alla Soprintendenza e ad attive realtà culturali come la Fondazione Oelle, di iniziative ed eventi di assoluto valore, aprendo i propri spazi museali e le proprie strutture per accogliere i cittadini e i turisti, nel contesto della nuova edizione della rassegna di eventi artistici e culturali “Porte aperte Unict” 2022».
Un momento della cerimonia di inaugurazione
L'esposizione. "Agata" è sinonimo di sacralità e di rito, ma anche di arte e di cittadinanza, più mondi complessi e talvolta in contraddizione, sintetizzati nelle sale espositive attraverso poche ma esemplari testimonianze. Venti opere realizzate tra il XIV al XXI secolo raccontano la vita e la morte di Agata e il suo rapporto con l’umanità: i dipinti e le ceramiche dei musei della Regione Siciliana, le gallerie di Palazzo Abatellis e di Palazzo Bellomo, i musei Pepoli di Trapani, quello Interdisciplinare di Messina e quello della Ceramica di Caltagirone, le tele e i lapidei provenienti dal museo civico di Castello Ursino, dall’Arcidiocesi etnea e dalle collezioni dell’Università, insieme ai lavori di artisti contemporanei, fotografie, sculture, installazioni olfattive. Tutto in un unico contesto narrativo.