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Innovazione farmaceutica e sostenibilità economica per garantire il diritto alla salute

Nell’aula magna del Palazzo centrale la lectio magistralis del prof. Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia italiana Farmaco

18 Luglio 2016
Giuseppe Melchiorri

Innovazione farmacologica e terapeutica e sostenibilità economica: un rapporto complesso che rappresenta la vera sfida per le aziende farmaceutiche e per il sistema sanitario nazionale. E’ stato questo il tema della lectio magistralis – dal titolo “Aifa e l’accesso ai farmaci innovativi” – che il direttore generale dell’Agenzia italiana Farmaco Luca Pani ha tenuto questa mattina nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania.

“Un farmaco è veramente innovativo solo quando l’accesso viene garantito a tutti i cittadini – ha sottolineato il prof. Pani nel corso del suo intervento –. In Italia grazie al nostro sistema sanitario universalistico (che va difeso ad ogni costo) riusciamo a somministrare a tutti coloro che ne hanno reale necessità anche i farmaci più costosi. Abbiamo inoltre l’impressione che nell’ultimo periodo ci sia stata, anche nelle industrie farmaceutiche, la consapevolezza che il modello vada un poco cambiato e che l’accesso all’innovazione terapeutica debba essere maggiormente generalizzato”.

All’incontro, promosso dal dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche (Biometec) dell’Ateneo catanese, sono intervenuti il rettore Giacomo Pignataro, il presidente della Scuola di Medicina di Catania Francesco Basile e il direttore del Biometec Filippo Drago. “La questione dell’innovazione – ha spiegato il rettore Pignataro – è fondamentale nel nostro Paese. Per garantire il sacrosanto diritto alla salute è necessario che il sistema sanitario nazionale trovi un equilibrio tra sostenibilità economica e domanda di salute. Il settore farmaceutico vive a stretto contatto con quello della ricerca ed è quindi cruciale anche per gli atenei. Per questo, a Catania siamo fortemente impegnati a sviluppare un’attività scientifica e di formazione adeguata all’importanza del settore”.

“Mediare tra le multinazionali del farmaco, pazienti e Governo, che chiede maggiore attenzione da parte degli operatori della salute nella prescrizione di medicinali, rappresenta il compito forse più importante e complesso dell’Aifa – ha affermato il prof. Basile -. Grazie all’impegno del prof. Pani l’agenzia ha avuto una guida equilibrata e serena”. Concetto quest’ultimo ribadito anche dal prof. Drago che ha evidenziato come “sotto la direzione di Pani l’Aifa si sia modernizzata, raggiungendo quella competenza e autorevolezza che le riconoscono tutti e diventando una delle agenzie di settore di riferimento in Europa”.

Il prof. Pani ha poi sottolineato come “grazie all’innovazione terapeutica, negli ultimi trent’anni l’aspettativa di vita media di pazienti affetti da diverse patologie, sia acute che croniche, sia notevolmente aumentata”. “Per gli altri settori industriali – ha poi spiegato il direttore dell’Aifa – la tecnologia aiuta, oltre che a migliorare le performance, anche a ridurre i costi dei prodotti finali. Nel campo farmaceutico invece avviene esattamente l’opposto: l’innovazione ha causato un notevole aumento dei costi finali dei prodotti. E’ questo il grande paradosso dell’innovazione farmacologica”. “E’ necessario – ha concluso Pani - un nuovo modello di sistema sanitario nazionale, che così come strutturato difficilmente può sostenere l’arrivo di molti farmaci innovativi. La sostenibilità è una condizione essenziale per garantire a tutti i cittadini un rapido accesso a nuovi farmaci ad alto costo”.