Presentato il progetto “Autismi: dialogo inter-istituzionale per processi di cambiamento"
Illustrato al Liceo "Cutelli", prevede attività di inclusione sportive e l’utilizzo di tecnologie robotiche. Ben 1.300 i soggetti autistici certificati nel Catanese
Migliorare la conoscenza e il confronto con la realtà dei Disturbi dello Spettro autistico e avviare processi di inclusione nel mondo della scuola e del lavoro del giovane con autismo grazie ad attività sportive e all’utilizzo delle tecnologie robotiche. Ma conoscere anche attività collegate alle professioni sanitarie che possano contribuire ad indirizzare gli studenti verso una scelta sempre più consapevole del proprio futuro lavorativo.
Sono gli obiettivi del progetto di Alternanza Scuola Lavoro dal titolo “Autismi: dialogo inter-istituzionale per processi di cambiamento” presentato venerdì mattina nell’aula magna del Liceo classico “Mario Cutelli” e che vede protagonista l’istituto scolastico con i suoi studenti e docenti, l’Azienda sanitaria provinciale di Catania mediante gli operatori e le strutture dell’Area dipartimentale di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NPIA) e l’associazione “Un futuro per l’autismo”.
In virtù di questo progetto, gli studenti saranno parte attiva di “Palla amica”, giocando a basket con i giovani con autismo, e potranno assistere all’impiego delle tecnologie robotiche nella terapia dell’autismo nel Centro autismo della Asp di Catania-Zeno, con un piccolo robot la cui pelle in silicone consente di assumere comportamenti e dimostrare stati d’animo del tutto simili a quelli umani. I giovani del liceo Cutelli potenzieranno la conoscenza delle problematiche del disturbo dello spettro autistico e delle attività collegate alle professioni sanitarie, e potranno essere indirizzati verso una scelta sempre più consapevole ed appassionata del loro futuro lavorativo.
Per il sottosegretario alla Sanità Davide Faraone “è necessario supportare le famiglie con figli autistici perché ancora oggi, nonostante i notevoli passi in avanti, non c’è una piena consapevolezza di questa disabilità, di cui si ha spesso una visione ‘romantica’”. “L’autismo, invece, è sofferenza, ma dobbiamo accompagnare le famiglie in un percorso di gioia, a partire dalla diagnosi precoce, che consente di applicare interventi efficaci nei primi anni di vita, e successivamente nelle fasi di inclusione nel mondo della scuola e del lavoro – ha aggiunto Faraone -, creando non posti di lavoro ‘assistito’, ma produttivo”.
“In tale contesto, il ruolo dell’università è di fondamentale importanza nel passaggio tra scuola e lavoro in quanto gli studenti delle superiori devono comprendere quale percorso formativo sia più adeguato per il loro futuro” ha spiegato il rettore Francesco Basile, membro del Comitato tecnico-scientifico Asl del “Cutelli”. “Oggi parliamo di autismo, un tema che coinvolge maggiormente, culturalmente e socialmente, la nostra comunità e le istituzioni visto l’aumento delle diagnosi di autismo, da 5 a 50 casi su 10 mila nati” ha aggiunto Basile. Nel Catanese sono ben 1.300 i soggetti autistici certificati, ogni mese diagnosticati 5 nuovi casi. “Occorre rafforzare la rete istituzionale e l’Ateneo interverrà col proprio centro di servizi Cinap, al fine di migliorare l’interazione sociale del soggetto autistico che presenta deficit della comunicazione verbale e gestuale che determinano un auto-isolamento” ha concluso il rettore.
Per la dirigente del “Cutelli” Elisa Colella, “il rapporto tra le istituzioni è fondamentale per migliorare l’inclusione sociale dei soggetti affetti da autismo e con questo progetto condivideremo una didattica laboratoriale innovativa con metodologia tradizionale e elettronica. I nostri studenti, inoltre, entreranno in contatto con realtà professionali utili alle future scelte universitarie”.
A seguire l’assessore comunale Rosario D’Agata ha evidenziato “l’impegno del Comune di Catania nel mettere in atto tutti gli adempimenti normativi in materia per assistere i soggetti autistici”, mentre il direttore generale Asp Catania Giuseppe Giammanco ha invitato gli studenti “a sviluppare tra i banchi idee utili a migliorare la formazione delle conoscenze e delle competenze in materia utili anche al proprio futuro”.
Agli studenti si è rivolto anche il direttore dell’Ambito territoriale di Catania Emilio Grasso chiedendo “di evidenziare gli aspetti positivi e negativi del progetto per migliorarlo ulteriormente”. Per Grasso “è necessario rafforzare il rapporto scuola-sanità per migliorare l’inclusione scolastica e specializzare sempre più il personale docente, non solo gli insegnanti di sostegno, alle tematiche della disabilità utili per la diagnosi precoce e per il trattamento del soggetto disabile”.
In chiusura il presidente dell’associazione “Un futuro per l’Autismo” Vera Caltabiano ha chiesto “più formazione, più lavoro per i soggetti disabili, potenziamento del rapporto istituzionale con le associazioni e realizzazione di centri diurni e residenziali oltre che l’attivazione del «Dopo di noi» per migliorare l’inclusione sociale del diversabile”.