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In Sicilia 700 start up, raddoppiate negli ultimi 5 anni

Il Rapporto StartupItalia 2022 - Sicily Edition fotografa l’ecosistema dell’innovazione dell’Isola

30 Novembre 2022
M.C.

Con 700 startup operative sul territorio, la Sicilia è l’ottava regione italiana per numero di imprese innovative. Tra le città solo Catania e Palermo riescono a inserirsi nella “top 20” delle più innovative in Italia: 13esima Catania e 15esima Palermo. Insieme a Messina, le tre città metropolitane rappresentano un punto di riferimento dell’ecosistema di innovazione siciliano, grazie anche alle connessioni con il mondo universitario e alla presenza di corporate che investono in energia, IT, microelettronica, mobilità e sostenibilità.

A rivelarlo è il Rapporto StartupItalia 2022 - Sicily Edition” realizzato da StartupItalia in occasione di #SIOS22 Sicily Edition, che si è svolto mercoledì 30 novembre all’Hub & Lab di Enel a Catania.

Secondo lo studio, la Sicilia è riuscita a raddoppiare il numero delle startup negli ultimi cinque anni, dalle 359 del 2017 alle 700 del 2022. La produzione di software, in linea con il panorama italiano, è il settore che impegna la quota maggiore di startup siciliane (29,8%). Seguono ricerca scientifica (13,8%), servizi di informazione (8,1%), manifatturiero (7,8%). Da segnalare anche una discreta quota di imprese innovative attive nella fornitura di energia, gas e vapore (1,7%).

Dalla rielaborazione di StartupItalia dei dati del Registro delle Imprese emergono altre caratteristiche delle startup siciliane. Alla voce “classe di produzione”, il 40,7% delle imprese registra un valore fino a 100mila euro; il 17,5% opera in una fascia che va dai 100mila ai 500mila euro. Solo il 3% si avvicina al milione di euro. Ancora bassi i dati sulla capitalizzazione delle startup, un fattore che rappresenta un limite alla crescita ed è dovuto alla mancanza di una presenza strutturata di fondi di investimento sul territorio. In questo caso, poco meno della metà delle startup (45,4%) si posiziona in una fascia tra i 5.000 e 10.000 euro.

Sotto il profilo del capitale umano, il 17,8% delle startup siciliane è guidato da giovani under 35. Le dimensioni delle imprese sono però spesso abbastanza ridotte: nel 31,7% dei casi possono contare su un numero massimo di quattro persone in organico; nel 6,2% su squadre composte da team che variano dai 5 ai 9 collaboratori; solo il 3% arriva a massimo 19 persone. Le donne guidano 122 startup, ma l’inclusione femminile all’interno dei team è ancora scarsa. Solo 55 startup (7,8%) hanno una prevalenza femminile al loro interno.

Spostando nuovamente il focus sui centri urbani siciliani, sono 213 le startup che hanno sede a Catania, un primato che nasce anche dalla grande tradizione dell’Etna Valley (oggi Distretto Produttivo Etna Valley) nel mondo nella produzione di elettronica e semiconduttori.

Seguono Palermo con 205 e Messina con 100: insieme le tre città rappresentano il 74% del totale delle imprese innovative siciliane. Le altre sono distribuite nelle altre sei province della Regione: 49 a Caltanissetta, 39 a Siracusa, 36 a Ragusa, 27 a Trapani, 16 a Enna e 15 ad Agrigento.

Limitati il numero e gli investimenti dei round, indice che la strada da percorrere verso una finanza più ricettiva alle innovazioni del territorio è ancora lunga. L’analisi di StartupItalia ha registrato 3 operazioni, tra queste i 2 milioni di euro destinati a Reiwa Engine (CYSERO EuVECA e Kilometro Rosso), la startup ragusana che ha lanciato sul mercato SandStorm, una tecnologia per la manutenzione e pulizia a secco dei pannelli solari. Altri round hanno riguardato Creation Dose e Coderblock per un totale di 3,8 milioni di euro raccolti nel periodo gennaio-novembre di quest’anno.