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Docenti e studenti di italiani, spagnoli, portoghesi, francesi e argentini a confronto nell’ex-Convento dell’Immacolata di Palazzolo Acreide
Immaginare per la Val di Noto nuovi modelli di valorizzazione ambientale e turistica di alcuni dei siti archeologici di maggior pregio di questo straordinario territorio: Noto antica, il Parco archeologico della Neapolis di Siracusa, il Castello Eurialo, il Castello di Palazzolo Acreide e il Parco archeologico di Akrai. Un team internazionale di 110 tra docenti e studenti di architettura italiani, spagnoli, portoghesi, francesi e argentini lavorano a questo progetto all’interno di un workshop iniziato il 6 settembre e destinato a concludersi il prossimo14 settembre nelle sale dell’ex-Convento dell’Immacolata di Palazzolo Acreide, il complesso trasformato per l’occasione in campus.
Un workshop internazionale dal forte carattere innovativo che già nel titolo, “Architecture, Archaeology and Tourism”, afferma il proprio carattere multidisciplinare, cifra che da sempre caratterizza le iniziative ideate da “Design Heritage Tourism landscapes”, network di scuole di architettura che ha già al suo attivo progetti ospitati a Valladolid, La Havana, Versailles, Evora e Cap Martin. A organizzare questa trasferta siciliana ha lavorato l’Università di Catania con la Struttura didattica speciale di Architettura di Siracusa in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia, capofila del network.
Venerdì 14 settembre alle 16 sotto le volte dell’ex-Convento palazzolese saranno gli studenti a illustrare i risultati di questa esperienza a una giuria presieduta da Francesco Cellini, docente di Progettazione architettonica nell’Università di Roma Tre e tra i maggiori esperti di interventi in aree architettoniche. Ad offrire, in altre parole, percorsi possibili per uno sfruttamento intelligente e rispettoso di luoghi che stanno conoscendo un successo attestato dal numero in costante crescita di visitatori. E che per questo stesso motivo esigono un’attenzione sempre maggiore al rispetto dei delicati equilibri tra natura, giacimenti archeologici e crescita urbanistica. Con l’obiettivo finale di garantire gli standard di un turismo colto, lento e sostenibile.