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Le malattie respiratorie sono tra le principali cause di mortalità nel mondo

A Catania esperti da tutta Italia si sono confrontati in occasione del congresso della Società Italiana di Pneumologia
11 Novembre 2022

Catania ha ospitato nei giorni scorsi il XXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia/Italian Respiratory Society. L’evento scientifico, che ha visto riuniti specialisti del settore provenienti da tutta Italia, è ritornato a Catania dopo un periodo di 10 anni.

A guidare i lavori il presidente della Sip, il prof. Carlo Vancheri, ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università di Catania e Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria "Policlinico - San Marco".

«La Società Italiana di Pneumologia ha la finalità di promuovere lo sviluppo e la diffusione della medicina respiratoria e di porsi come riferimento in quest’ambito attraverso la promozione di programmi educazionali, formativi e scientifici rivolti in modo particolare ai giovani pneumologi - ha spiegato il prof. Carlo Vancheri -. Le malattie respiratorie sono tra le principali cause di mortalità nel mondo, ma anche causa di importante morbidità cronica e invalidità, con un notevole impatto di tipo sociale. La pandemia da Covid-19, causa di gravi polmoniti interstiziali, ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalla pneumologia nel trattamento dell’insufficienza respiratoria. In questi ultimi anni si è poi assistito allo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici per patologie respiratorie che fino a pochi anni addietro erano considerate senza rilevanti sbocchi terapeutici».

Il congresso nazionale ha rappresentato un’occasione unica per un confronto tra specialisti sui nuovi modelli di cura, nonchè sulle strategie di prevenzione e sui bisogni futuri in ambito clinico-assistenziale oltre che una importante opportunità di aggiornamento su argomenti di rilevanza per giovani medici in formazione e per medici non specialisti del settore. Nell’ottica moderna di integrare gli aspetti teorici con gli aspetti pratici della medicina, il convegno ha incluso diversi corsi tecnico-pratici e tavole rotonde su argomenti di particolare attualità per la medicina respiratoria.

Proprio al malato respiratorio nell'era post Covid è stato dato ampio spazio con una tavola rotonda a cui hanno preso parte i docenti Stefano Centanni, Fabiano Di Marco, Franco Locatelli, Giuseppe Remuzzi, Luca Richeldi, Valeria Tozzi e Carlo Vancheri, i quali hanno evidenziato l'importanza dell'Organizzazione sanitaria italiana, su ciò che è stato fatto e su ciò che si poteva fare.

Tra gli argomenti principali del congresso tutti i temi di maggiore importanza e attualità per la diagnosi e cura delle malattie polmonari: terapia intensiva respiratoria, oncologia polmonare, interstiziopatie polmonari, fisiopatologia respiratoria, riabilitazione respiratoria, asma, BPCO, pneumologia interventistica, infezioni respiratorie, medicina di genere, ambiente e territorio, Covid-19, imaging, innovazione digitale e telemedicina.

«Per la prima volta quest’anno la SIP insieme con Fip (Federazione Italiana della Pneumologia Onlus con le Associazioni Scientifiche), Aipo (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri) e in collaborazione con “Legambiente” è stato promosso il tema del legame tra salute dell’ambiente e salute respiratoria - aggiunge il prof. Carlo Vancheri, presidente della Sip -. Grazie a tale iniziativa 200 alberi saranno piantati in aree selezionate della provincia di Catania. L'obiettivo è riqualificare l'ambiente e valorizzare il territorio e trasformare luoghi abbandonati o inutilizzati in aree riqualificate».

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una serata al teatro “ABC” aperta alle associazioni dei pazienti affetti da patologie respiratorie e alla cittadinanza che ha visto sul palco un breve talk-show sulle tematiche di ambiente e salute respiratoria con i rappresentanti delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti.

Lo spettacolo è stato condotto da Salvo La Rosa e ha visto l’intervento dell’attore Enrico Guarneri.