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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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Dalla robotica alle cellule, dal macro al micro, dai metodi dell’Ingegneria dei Sistemi complessi ai laboratori di Biotecnologia. È il nuovo curriculum in Automation for Biotechnology del corso di laurea magistrale in Automation Engineering and Control of Complex Systems del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica dell’Università di Catania.
Una nuova offerta formativa rivolta ai giovani laureati che vogliono proiettarsi nel fascino dell’automazione e nell’innovatività dei biosistemi, ma che soprattutto consente di accedere più facilmente al mondo del lavoro.
«Già da oltre 10 anni il corso di laurea magistrale in Automation Engineering and Control of Complex Systems è un percorso allettante, con valenze occupazionali rilevanti, tra i corsi di eccellenza dell’ateneo catanese – spiega la prof.ssa Maide Bucolo, presidente del corso di laurea magistrale e docente impegnata nel settore dell’automazione per le biotecnologie -. Ad un anno dal conseguimento della laurea, secondo i dati del 2022 del Consorzio Almalaurea, il 94,7% dei laureati trova impiego nelle più importanti società del settore in campo nazionale e internazionale».
«Interamente erogato in lingua inglese, con prospettive di doppio titolo internazionale, il corso di laurea offre a studenti provenienti anche dall’estero un percorso formativo multidisciplinare nei settori dell’automazione industriale e del controllo di sistemi complessi – aggiunge la docente -. Adesso, col nuovo curriculum, si propone di formare nuove figure professionali con conoscenze specialistiche in automazione finalizzate alle biotecnologie e ai biosistemi. Bioingegneria e biologia sintetica, biotecnologie e lab on chip, materiali polimerici e dispositivi finalizzati alla materia vivente sono argomenti di grande risonanza anche in relazione a quanto emerso dalla pandemia da Covid-19. L’automazione e la gestione dei processi produttivi nelle tecnologie biochimiche, così come l’integrazione di biosensori in sistemi di automazione, sono tra i contenuti del nuovo curriculum che avvicineranno gli studenti verso nuove prospettive occupazionali nel campo della progettazione e realizzazione di sistemi per il monitoraggio e il controllo in ambito biotecnologico ed ambientale».
Il nuovo curriculum, integrandosi con quello tradizionale in Automation, prevede studi di biologia molecolare, biotecnologie e tecnologie polimeriche per la progettazione e realizzazione di Point of Care Diagnostic Device oltre che con i sistemi avanzati di automazione robotica, apprendimento automatico, Cad biologico e metodologie per la progettazione di sistemi di precisione. Al tempo stesso si coniuga con il momento della transizione digitale e ecologica, configurando figure professionali con competenze trasversali e di alta specializzazione. Gli studenti, infatti, svolgeranno attività didattica e laboratoriali al Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e altre attività sperimentali al Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie nei laboratori della Torre Biologica dell’ateneo.
«Un corso trasversale che vedrà quindi gli studenti dei corsi di ingegneria e di biotecnologie mediche approfondire insieme processi culturali e scientifici – spiega la prof.ssa Bucolo -. Un’opportunità importante, dunque, visto che negli Stati Uniti si prevede un incremento occupazionale del 10% nei prossimi quattro anni nel settore dell’ingegneria biochimica. Un settore che oggi vede impegnati 150mila ingegneri. La multidisciplinarietà del nuovo curriculum in Automation for Biotechnology, dunque, si aggiunge al curriculum tradizionale in Automation, che vanta da anni una media di 40 studenti per coorte, in crescente aumento, anche del numero di studenti stranieri, senza indebolirne le peculiarità essenziali nel settore dell’automazione industriale, tendendo anzi a rafforzare l’offerta formativa proposta dall’ateneo in linea con i progetti di ricerca avviati nell’ambito del Pnrr, quali Samothrace».