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Un linguaggio comune per le ricerche neuro-umanistiche

30 Maggio 2018

Nella recente ricerca d’ambito neuro-umanistico a carattere trans-disciplinare, la mancanza di un “lessico” comune ha provocato una confusione sia terminologica che concettuale. L’indagine del testo letterario e dell’opera d’arte ha portato a un continuo e costruttivo confronto fra gli studiosi al fine di ridurre le discrepanze tra i diversi ambiti di ricerca. Un comune frame terminologico, da utilizzare per costruire progetti e ricerche future, rappresenta una sfida da accettare, per consentire soprattutto alle nuove generazioni di ricercatori, di acquisire strumenti comuni nel campo degli studi neuro-cognitivi e umanistici.

E’ questo uno degli obiettivi del Quinto colloquio internazionale “NeuroHumanities Dialogue”, dal titolo “What is What - Concetti e terminologie transdisciplinari in neuroestetica, poetica e cognizione”, promosso dal centro di ricerca interdipartimentale di Studi Neurocognitivi e Umanistici dell’Università di Catania “NewHums”, che si terrà giovedì 31 maggio alle 9.30 e venerdì 1° giugno nell’aula magna di Palazzo Ingrassia.

All’incontro - organizzato dai docenti dell'Università di Catania e membri del centro Grazia Pulvirenti, Renata Gambino, Giovanni Gallo, Agata Copani e Daniela Giordano - interverranno alcuni dei massimi esperti del settore, provenienti da Europa e Stati Uniti, che condivideranno le loro conoscenze e i punti di vista, in un dibattito che vedrà intrecciarsi la riflessione estetica e filosofica da una parte e quella scientifica dall’altra.

Apriranno i lavori il rettore Francesco Basile, il direttore del dipartimento di Scienze umanistiche (Disum) Marina Paino e le docenti Pulvirenti e Gambino. Nel corso del convegno, interverranno, tra gli altri, Mark Turner, esperto di fama mondiale di Scienze cognitive alla Case Western Reserve University, fondatore e direttore del Cognitive Science Network; Semir Zeki, celebre neurologo dell’UCL di Londra, fondatore della Neuroestetica; Helmut Leder, professore di Psicologia cognitiva e coordinatore della Cognitive Sciences Research Platform all’Università di Vienna; Alan Richardson, celebre studioso di Poetica cognitiva, letteratura, culture e linguaggi del periodo romantico; il rinomato studioso di psicologia sperimentale e neurocognitiva Arthur Jacobs della Freie Universität di Berlino, specialista in indagini sui processi della lettura. Parteciperanno a queste giornate, alimentando il dialogo, altri importanti studiosi come Amy Cook, Pascal Nicklas, Pierre-Louis Patoine, Alexander Bergs, Silvia Bonacchi, Jana Lüdtke e Teresa Sylvester.