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Il Ministro dell’Università Cristina Messa alla Scuola Superiore di Catania

Ad accoglierla il rettore Francesco Priolo e il nuovo presidente Daniele Malfitana insieme con gli allievi

14 Febbraio 2022
Mariano Campo (foto Alfio Russo e Patrizia Strano)

Oltre vent’anni di storia e tantissime eccellenze prodotte, ‘diplomati’ che ricoprono posti di rilievo nelle università e nelle aziende di tutto il mondo, molti dei quali hanno raggiunto posizioni apicali nell’ambito della ricerca scientifica, in Italia e all’estero. La Scuola Superiore di Catania è ormai più che maggiorenne e merita l’autonomia istituzionale da parte del Ministero, al pari di altre strutture analoghe nel resto d’Italia. È quanto hanno chiesto docenti e allievi della scuola d’eccellenza dell’Ateneo catanese, fondata nel 1998 sul modello della prestigiosa Normale di Pisa, alla ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa che si è recata in visita nella sede di villa San Saverio al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.

Accolta dal rettore Francesco Priolo e dal nuovo presidente della Ssc Daniele Malfitana, la prof.ssa Messa ha potuto incontrare una folta delegazione di allievi nell’anfiteatro della Scuola, precisando di aver fatto inserire nell’attuale legge di bilancio dei fondi specifici per il sostegno alla formazione di eccellenza e ricevendo, dalle mani degli allievi Federica Interlandi e Andrea Romano, una lettera con spunti, suggerimenti e spunti per lo sviluppo della ‘Normale’ etnea.

E proprio nel corso della cerimonia d’inaugurazione l’allieva Rossella Garofalo, studentessa di Medicina, nel proprio intervento aveva sottolineato questo ‘plus’.

«E’ una struttura che fa la differenza – ha affermato un’emozionata ma grintosa Rossella -: la Scuola annovera tra i propri obiettivi l’avvio precoce alla ricerca e attraverso la valorizzazione costante del merito, del talento e dell’interdisciplinarità mette in moto processi virtuosi che possono oltretutto contribuire in maniera significativa al superamento del gap tra uomini e donne nella ricerca. Gli studenti possono usufruire di laboratori, tirocini, corsi specialistici guidati da docenti, ricercatori e ricercatrici del nostro ateneo. Ma anche da esperti ed esperte nazionali e internazionali insieme ai quali è possibile costruire un network che consente lo scambio, il confronto e il dialogo tra ambiti disciplinari diversi, assicurando un valore aggiunto alla formazione universitaria sia in termini di interdisciplinarità che di specializzazione. Il piano di accreditamento a cui i vertici della Scuola e dell’Ateneo stanno attualmente lavorando, ci dice che la strada dell’investimento sulle competenze e sulle conoscenze passa da contesti infrastrutturali come quello della Scuola».

In foto da sinistra Elena Cattaneo, Francesca Longo, Maria Cristina Messa, Francesco Priolo e Daniele Malfitana

In foto da sinistra Elena Cattaneo, Francesca Longo, Maria Cristina Messa, Francesco Priolo e Daniele Malfitana