Tutela del lavoro ed esigenze dell’impresa. Giuslavoristi a confronto
Si è svolto a Taormina il 49° Convegno Nazionale del Centro Studi Domenico Napoletano
Un dialogo tra i giuslavoristi più accreditati, magistrati, professori universitari e avvocati, sull’attualità della funzione del diritto del lavoro nell’odierno assetto socio-economico caratterizzato da una contrapposizione tra le esigenze datoriali (anche pubbliche) e i diritti fondamentali dei lavoratori.
Il tema è stato al centro del 49° Convegno Nazionale del Centro Studi Domenico Napoletano, dal titolo “Tutela del lavoro ed esigenze dell’impresa”, che si è tenuto nei giorni scorsi a Taormina (Hotel Villa Diodoro) in modalità mista.
Dedicato alla memoria di Vincenzo Panuccio e Giuseppe Savoca, figure eminenti del Centro studi, il convegno – organizzato con il patrocinio della Presidenza della Regione, dell’assessorato regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, degli atenei di Catania, Messina e Reggio Calabria, del Comune di Catania e della Scuola Superiore della Magistratura – ha consentito ai giuslavoristi un confronto vivace e costruttivo.
Tra gli argomenti al centro dei lavori l’avanzamento delle nuove tipologie di rapporto professionale tra il datore di lavoro e il lavoratore, la riflessione sulla natura di questi legami dal punto di vista contrattuale, l'aggiornamento della giurisprudenza in tal senso, la nuova frontiera del lavoro agile, la digitalizzazione e la figura del rider. Ma anche la questione sempre attuale del lavoro nelle società pubbliche e della natura delle regole (di diritto pubblico o privato) applicabili.
Il convegno – che ha registrato un’ampia adesione da parte degli Ordini degli avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro di Catania, Messina e Reggio Calabria - ha perfettamente realizzato lo scopo di promuovere tra i giuslavoristi una riflessione sull’attualità della funzione del diritto del lavoro nel contesto socio-economico di oggi segnato da un serrato confronto tra le esigenze dell’impresa e i diritti fondamentali dei lavoratori, una contrapposizione che si è accentuata a seguito della pandemia e della conseguente crisi economica.
Nella foto da sinistra il segretario nazionale del CSDN, avv. Carbone; Salvatore Pagano, presidente della sez. di Catania del CSDN, il presidente nazionale del CSDN Giuseppe Napoletano; la prof.ssa Gabriella Nicosia (Università di Catania); il prof. Maurizio Cinelli (Università di Macerata)
«Un vero successo per qualità dei relatori e livello scientifico delle relazioni» ha spiegato il presidente della sezione catanese del CSDN, dott. Salvatore Pagano, già Presidente del Tribunale di Caltagirone e Corte d’Appello di Catania.
«Il senso comune ha dato per scontato, per decenni, che lo sviluppo economico sia ostacolato dalle tutele per il lavoratore. L’apparente contrapposizione fra i principi costituzionali di libertà di impresa e uguaglianza formale, da un lato, e dignità del lavoratore e uguaglianza sostanziale, dall’altro, è stato il filo conduttore di due giornate di intensa riflessione svolta da relatori del massimo livello. Di fronte a questo grande tema che informa di sé le risposte ai quesiti quotidiani degli operatori, il convegno ha dato qualcosa di più di semplici risposte: ha posto le giuste domande» ha aggiunto il presidente del CSDN sezione di Messina e area dello Stretto, dott. Fabio Conti, consigliere della sezione lavoro del Tribunale di Reggio Calabria.
«Dal ricco e vivace dibattito è emersa, chiara, la consapevolezza che il cuore pulsante della nostra disciplina resta la proiezione alla ricerca, continua e incessante, di un bilanciamento, di un equilibrio, fra le sfere giuridiche in opposizione, nei luoghi tipici del conflitto impresa/lavoro; luoghi che si rinnovano e moltiplicano e nei quali sembra, spesso, complicato trovare una definitiva composizione – ha spiegato Gabriella Nicosia, docente di diritto del lavoro dell’Università di Catania e membro del comitato organizzatore del convegno -. La tutela del lavoro versus l’esigenza dell’impresa, la tutela dell’interesse dei consociati, attraverso il ricorso al diritto pubblico, versus il bisogno di ricorrere alla snellezza delle regole giusprivatistiche. Sono questi gli ambiti controversi in cui si è provato a ravvisare il miglior punto di convergenza fra le posizioni giuridiche contrapposte. In questi ultimi due anni si sono verificati diversi eventi, per cui occorre distinguere le fasi pre/post pandemia, basti pensare al Pnrr, al nuovo alfabeto proclamato nelle linee programmatiche per la pubblica amministrazione e al Patto per l’innovazione del lavoro pubblico, sono tutti documenti che rinviano alla ritrovata centralità del capitale umano».
I lavori sono stati aperti da Giuseppe Napoletano, presidente del Centro nazionale studi Domenico Napoletano e già presidente del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, con gli interventi della dott.ssa Antonella Ciriello per la Scuola Superiore della Magistratura, della prof.ssa Vania Patanè, prorettrice dell’ateneo di Catania, e i docenti universitari Loredana Ferluga (Messina) e Giorgio Fontana (Mediterranea di Reggio Calabria).
Folta presenza degli studenti degli atenei di Catania e Messina che hanno preso parte al convegno promosso dal comitato organizzatore composto dal presidente della sezione CSDN di Catania, Salvatore Pagano, dalla docente Gabriella Nicosia dell’ateneo catanese, dal presidente della sezione messinese del CSDN, Fabio Conti, e dagli avvocati Franco Andronico, Roberto Cosio, Carmelo Matafù e Giuseppe Zanghì.
Nella foto da sinistra le docenti Gabriella Nicosia e Vania Patanè (Università di Catania)
Ben sei le sessioni di lavoro che si sono svolte rispettivamente coordinate da Pietro Curzio (primo presidente della Corte di Cassazione), Marina Brollo (presidente della Associazione Italiana di Diritto del lavoro e della sicurezza sociale), Giovanni Mammone (già primo presidente della Corte di Cassazione), Giuseppe Meliadò (presidente della Corte d’Appello di Roma), Loredana Miccichè (componente togato del Consiglio Superiore della Magistratura) e dallo stesso presidente del CSDN Giuseppe Napoletano.
A seguire sono intervenuti i relatori Patrizia Tullini (Università di Bologna), Antonio Manna (presidente della sezione Lavoro della Corte di Cassazione), Antonella Ciriello (componente del Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, Amelia Torrice (già consigliere della sezione Lavoro della Corte di Cassazione), Roberto Cosio (vicepresidente Asfeur) e Luigi Perina (presidente della sezione Lavoro della Corte di Appello di Venezia).
E ancora Madia D’Onghia (Università di Foggia), Giovanni Amoroso (giudice della Corte Costituzionale), Giuseppe Bronzini (presidente della sezione Lavoro della Corte di Cassazione, Arturo Maresca (Università “La Sapienza” di Roma), Loredana Ferluga (Università di Messina), Annalisa Di Paolantonio e Fabrizio Amendola (consigliere della sezione Lavoro della Corte di Cassazione), gli avvocati giuslavoristi Francesca Chietera e Vincenzo De Michele, Gabriella Nicosia (Università di Catania), Giorgio Fontana (Università di Reggio Calabria), Massimo Gullino (presidente della sezione Lavoro della Corte di Appello di Reggio Calabria), Antonio Pileggi (Università “Tor Vergata” di Roma), Alessandro Bellavista (Università di Palermo). Nell’ultima sessione, dedicata all’attualità della funzione del diritto del lavoro, sono intervenuti i docenti emeriti Raffaele De Luca Tamajo (Università “Federico II” di Napoli) e Giuseppe Santoro Passarelli (Sapienza Università di Roma).
Le conclusioni sono state affidate a Maurizio Cinelli dell’Università di Macerata.