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L’Unità di Tossicologia clinica diretta del prof. Renato Bernardini parteciperà al progetto ‘TSUNAMI’
L’Unità di Tossicologia Clinica dell’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Catania, diretta dal prof. Renato Bernardini, docente di Farmacologia, coadiuvato dal prof. Vincenzo Guardabasso, parteciperà allo studio nazionale “TSUNAMI” sull’utilizzo del plasma umano in pazienti affetti da infezione da coronavirus.
Il prof. Bernardini, componente il Comitato scientifico nazionale per lo studio, coordinerà le unità ospedaliere siciliane partecipanti, incluso il centro Immunotrasfusionale dello stesso Policlinico, l’ARNAS Garibaldi, l’ospedale Cannizzaro e l’ASP3 di Catania, il Policlinico Universitario di Messina. Queste strutture figurano tra i proponenti lo studio, approvato dal Comitato Etico dell’ospedale Spallanzani e promosso e coordinato da AIFA, ISS e GIMEMA, e condotto dai proff. Menichetti (AOU Pisana) e Perotti (Policlinico San Matteo, Pavia).
Allo stato attuale non si dispone di un trattamento specifico per l’infezione da Covid-19. L’antico concetto di immunità passiva artificialmente acquisita, cioè la somministrazione di anticorpi o sieri immuni contro agenti infettanti, si riconduce più di recente ad esperienze per l’infezione da virus dell’epatite B, aviaria e da virus Ebola.
Tale modalità, che permette di ottenere immediatamente l’immunizzazione contro agenti infettivi somministrando plasma ottenuto dai soggetti guariti\convalescenti, contenente anticorpi neutralizzanti, ha dimostrato efficacia in pazienti senza valide alternative terapeutiche o di profilassi. Il plasma di tali soggetti può quindi essere utilizzato a fini terapeutici e con rischio molto ridotto nell’infezione da Covid-19, come emerge dalle prime evidenze circa l’efficacia terapeutica nell’infezione da Coronavirus.
Un primo studio (JAMA, marzo 2020) ha documentato una risposta positiva all’infusione di plasma da convalescente in cinque pazienti cinesi. Un secondo studio cinese ha confermato un miglioramento della prognosi in pazienti Covid-19 sottoposti a plasma terapia (PNAS, 2020).
La possibilità di disporre di donatori locali permette, in linea di principio, l’induzione di un’immunità specifica acquisita contro specifici ceppi del virus. Il plasma si raccoglie con rapidità ed alto rendimento mediante la procedura della plasmaferesi, restando a disposizione dei pazienti come ragionevole alternativa terapeutica. L’utilizzo del plasma iperimmune, somministrato in pazienti in respiro spontaneo e/o non sottoposti a ventilazione meccanica, potrebbe quindi avere un ruolo importante nel ridurre il rischio di ARDS, di trasferimenti in terapia intensiva e di mortalità.
I dati clinici disponibili su tale tipo trattamento per l’infezione da Covid19 sono tuttavia ancora limitati ed aneddotici. Obiettivo dello studio “TSUNAMI” è pertanto la valutazione dell’efficacia del plasma prelevato da donatori convalescenti e somministrato ai malati, al fine di comprenderne il reale profilo per un uso efficace e sicuro nell’infezione da Covid19.